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Marcello, quinto di dieci figli, cresce in una Roma affamata e martoriata dalla guerra. Un bambino sveglio, ha una memoria eccezionale, vede con occhi stupiti e innocenti la realtà che lo circonda: gli spietati nazisti, i bombardamenti, l'arrivo degli americani in quell'indimenticabile 4 giugno 1944. Qualche anno prima Marcello aveva scoperto il Cimitero degli inglesi, di fronte a casa sua. Se ne era innamorato per i misteri che lo circondavano, la quiete irreale che vi regnava, i personaggi che vi riposavano, i fiori, gli alberi, le farfalle e gli uccelli che lo rallegravano. In breve, Marcello brucia gli anni e i sapori della sua adolescenza in esperienze violente e in approcci intimi precoci. Il padre e la madre non riescono a tenere dieci figli in casa. La strada insegna loro tutto ciò che c'è da insegnare. Marcello diventa grandicello, deve abbandonare la scuola che, pure, ama tanto. Si adatta a piccoli lavori. Fa lo sciuscià, come tanti coetanei. È l'occasione per conoscere la sua città, allargare le sue conoscenze, scoprire il sesso, avventurarsi per una strana combinazione nei saloni del Vaticano, entrare nel ventre delle cento meraviglie di Roma. Negli inediti percorsi di questo ragazzo la vita si snoda fino al boom economico, alle Olimpiadi, al tumultuoso '68, per ritornare spesso al Cimitero degli inglesi, al Testaccio.